STANZA 101 | Racconti & Co.
Se vi state chiedendo cos'è la Stanza 101, sappiate che centouno è il numero dell'aula del Chico State College in cui un giovane aspirante scrittore, tale Raymond Carver, frequentò il suo primo corso di scrittura creativa sotto la guida del Professor John Gardner.
Quando il professor Gardner gli domandò "perché ti sei iscritto al mio corso?" Carver rispose così: "Perché ho una gran voglia di scrivere qualsiasi cosa: narrativa, drammi, sceneggiature, articoli per riviste tipo True, Argosy e Rogue".
Potrei fermarmi qui, perché credo che abbiate già capito cos'è la Stanza 101 di ArteVaria, ma è meglio chiarire qualche aspetto per evitare fraintendimenti.
Stanza 101 non è una Rivista Letteraria. Non avrei né i mezzi né le competenze per farlo. Quello è un mestiere che lascio fare a chi lo sa fare, e pure bene. A proposito, anche lo scenario italiano offre delle belle Riviste Letterarie. Non avete che l'imbarazzo della scelta
Stanza 101, dicevo, è come quell'aula del Chico State College. La stanza in cui sperimentare e pubblicare (per ora esclusivamente in formato digitale, ma chissà che un giorno non arrivi anche il cartaceo) quelle forme di scrittura a cui si riferiva Carver. La scrittura poliedrica espressa in ogni forma narrativa: racconti, radiodrammi, sceneggiature, stand up comedy e ogni altra forma di narrazione (per gli articoli, c'è un apposito spazio: "Notes").
Se pensate di avere una storia interessante da raccontare (in forma di racconto, radiodramma, sceneggiatura o altre forme) la porta della Stanza 101 è sempre aperta. Non ci sono limiti di genere o di forma.
A dire il vero, ora che ci penso, due o tre limiti ci sono:
1) non pubblico poesie (onestamente non le ho mai sopportate!);
2) non pubblico il genere "giallo/poliziesco" (vedi il punto 1);
3) sono avverso al sonno. Se dopo le prime 1.000 battute parte lo sbadiglio, evitatevi la fatica di mandarmi la mail e - soprattutto - evitate a me la fatica di leggerle (se proprio voglio addormentarmi, prendo in mano il libro di un fornaio);
4) le storie devono essere "originali" (in ogni senso) e "brevi". Non c'è un limite di battute ma diciamo che siamo molto lontani da "Guerra e Pace" di Tolstoj;
5) ArteVaria non ha una squadra editoriale: faccio tutto io (dalla gestione delle mail, alla lettura, selezione e impaginazione dei racconti, alla creazione e gestione della pagina web, facebook, eccetera). Non sono un megalomane: è solo che mi piace "sbagliare da solo!". Considerando che ho anche altri impegni lavorativi e che giro parecchio, diciamo che la pazienza diventa un'arma a vostro favore per la pubblicazione (al pari della corretta grammatica). Che poi è un giro di parole per dire che non sopporto le mail di sollecito. State tranquilli. Risponderò sempre e comunque a tutti (anche di notte!).
6) Non sono un editore. Stanza 101 è uno spazio in cui sperimentare, condividere e pubblicare gratuitamente storie interessanti e originali. Non ci sono compensi di pubblicazione. Le storie restano vostre. Diciamo che io le scelgo e le ospito.
Un'ultima e forse apparentemente inutile precisazione: come ho già detto non ho collaboratori. ArteVaria è il mio "Mondo" e ci lavoro solo io. Io leggo i racconti e scelgo le storie da pubblicare (è il famoso "insindacabile giudizio"). Un rifiuto non ha nulla a che vedere con un giudizio negativo sullo scritto inviato. Diciamo che pubblico solo quello che mi piace e che ritengo davvero interessante e originale.
Ho parlato troppo? Forse sì. Ma è meglio così!
Potete inviare le Vostre storie a: proposte.artevaria@gmail.com
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